In centro. Un atelier e un laboratorio.
In centro, perchè ciò che si mostra non si possa nascondere; perchè è dentro alle vecchie mura che pulsa il cuore della città; perchè ogni forma di vita ha diritto a vedere e a essere vista; perchè marginalità, periferia e esclusione sono le disabilità di questa società alla quale contrapponiamo le diverse abilità e il linguaggio artistico; perchè ogni luogo dove si intersecano relazioni, passioni e interazioni è il centro.
Un atelier, perchè l’opera non è il frutto privato e segreto del genio, ma il risultato di scambio e cooperazione tra l’artista e il tessuto sociale. L’arte è relazione, è provocazione, è un atto di sconfinamento tra i ruoli predefiniti del produttore e del consumatore, tra artista e pubblico. Atelier è contaminazione e interazione, è lavoro artigianale e spazio espositivo, è luogo di incontro e di attraversamento tra le diverse abilità che lo vivono e il tessuto socio-urbano circostante.
Un laboratorio, perchè aprire spazi di creatività e sperimentazione pubblica, collettiva e inclusiva è un modo di abitare la città, un processo di continua deterritorializzazione e di riterritorializzazione del tessuto urbano. Perchè la città sia di tutti, perchè i suoi spazi siano ponti in cui incontrarsi e non muri dai quali restare divisi.
Un atelier e un laboratorio. In centro.